Ho iniziato per richiesta del Direttore di una Rivista Periodica Locale, con la quale collaboravo come giovane reporter, aspirante giornalista, che mi chiedeva di fare una ricerca sui cognomi sardi più comuni, sapendo delle mie conoscenze linguistiche, soprattuto sulla lingua sarda. In seguito per me la ricerca sui cognomi sardi è diventata una vera e propria passione.

A partire dal 2007 ho collaborato con il Sito Web “Origine dei Cognomi Italiani” diretto da Ettore Rossoni, per conto della melegnano.net. Nel sito il mio compito era appunto di analisi dei cognomi sardi, che Rossoni di volta in volta mi proponeva, e, quasi sempre, dietro richiesta dei Visitatori di tale sito. Ettore Rossoni è purtroppo deceduto tre anni fa ed il sito è stato abbandonato. Ecco perché ho chiesto a mio figlio Matteo di crearmene uno tutto mio .

Sulla maggior parte dei cognomi trattati ho la certezza, che mi proviene dai documenti antichi, personalmente consultati e da diverse ricerche su tali documenti fatte da persone credibilissime, quasi tutte fornite della Libera Docenza in materia di linguistica e non solo sarda”. Per quanto riguarda poi l’interpretazione del valore semantico (significato) e sulla etimologia (origine) dei cognomi spesso mi sono rivolto alle mie personali conoscenze e competenze realizzate con tanti anni di studi. Ricorda però che ho seguito testi, indagini, ricerche, analisi di persone, che reputo molto più brave e preparate di me. In ultimo aggiungo una frase di Virgilio Tetti: “Fare analisi sui cognomi e sui toponimi è come camminare sulle sabbie mobili !

Dei documenti antichi della Lingua e della Storia della Sardegna e dalle analisi che altri prima di me hanno fatto; vedi in proposito la Bibilografia, che ho sistemato in calce all’Introduzione .

La prima base culturale, direi indispensabile, per una ricerca del genere sono gli studi universitari in Lettere Antiche. Non nascondo che l’esame universitario di Linguistica Sarda, m’ha dato parecchia soddisfazione. Ricordo perfettamente che durante l’esame la discussione si soffermò sulla analisi della Carta de Logu di Eleonora d’Arborea. Rammento inoltre che davanti a me c’erano Professor Antonio Sanna ed il suo allora assistente, dottor Gavino Ledda. Trovai la prova molto interessante, tanto è che, anche per suggerimento del professore, mi stavo orientando per una eventuale Tesi di Laurea in Glottologia, con specializzazione in Linguistica Sarda. Optai poi per l’Archeologia, anche per la simpatia messami a disposizione da professor Lilliu, che tra l’altro mi offriva di scegliere liberamente il contenuto della Tesi .

Non chiederò un sostegno privato, ad esempio con la Pubblicità; ma istituzionale: sarebbe l’ideale se La Regione Sarda prendesse in Considerazione questo lavoro proponendone il Patrocinio, in cambio di un suo Spot Completo. Verranno senz’altro chiamati a collaborare in questo senso il Comune di Gonnosfanadiga e la Pro Loco, o chi altri per loro o insieme a loro, ma non privati, e sempre con l’offerta di un loro “Spot”.

Si certo! Intanto sto lavorando alla Carta de Logu, della quale, prima di iniziare una vera e propria analisi dei contenuti, che, almeno in parte ho già iniziato, nelle riviste locali alle quali ho collaborato, vorrei fare una analisi completa del vocabolario della Carta, che ritengo sia la base del Campidanese antico e contemporaneo, insieme alla lingua del Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, per un confronto diretto con la lingua del Logudorese antico, che ritroviamo per lo più nei Condaghi di San Pietro di Silki e di San Nicola di Trullas e nel Logudorese contemporaneo. Questo confronto mi è reso facile dalla analisi del Condaghe di Trullas fatta da professor Paolo Merci, per conto della Delfino Editore: indagine che reputo assolutamente completa! Infine mi è stato chiesto con insistenza di fare una analisi dei toponimi del Monte Linas, che ho intenzione di portare avanti, visto che un primo approccio c’è già stato, tempo addietro, per richiesta del CAI .

La Lingua Sarda è una vera e propria lingua, ma quella scritta dagli autori, quella parlata è ormai una lingua eterogenea, che contiene tante voci derivanti dallo spagnolo prima, dall’italiano poi. Non dimentichiamo però che la lingua sarda è nata prima della lingua italiana, e che è contemporanea press’a poco alla lingua spagnola. Inoltre bisogna ricordare che il dominio spagnolo in Sardegna si è affermato definitivamente nel XV° secolo, e che ha imposto con severità ai sardi il proprio idioma, soprattutto nei documenti scritti. Successivamente i Piemontesi soppianrtarono, nel vero senso della parola, la lingua sarda. Col Regno d’Italia e con la Repubblica Italiana le cose non son cambiate: io personalmente ricordo che quando cominciai a frequentare la scuola Italiana, nel 1951, in prima elementare, era severamente proibito parlare in sardo. Si doveva parlare solo in italiano e ciò per me era un grosso problema, per il fatto che capivo l’italiano, ma sapevo parlare solo in sardo !

Pur essendo uno strenuo difensore del sardo, credo fortemente nell’italiano come Lingua Nazionale, anzi mi reputo, anche se non sono iscritto, membro dell’Accademia della Crusca, e severo difensore della Lingua Italiana di Dante, Petrarca, Ariosto, Foscolo, Leopardi e soprattutto Manzoni etc. Odio addirittura i vocaboli provenienti da altre lingue, di cui nei miei scritti faccio a meno, almeno quando posso! Del resto per più di 35 anni sono stato professore di Letteratura Italiana, anche se mi conoscevano come il professore di Italiano che parla anche in Sardo !

Neppure un soldo, ma spero di guadagnare la simpatia della gente che visita il sito ed un po’ di popolarità, se mi sarà concessa !

Mi è facile risponderti – Non ho un soldo per fare pubblicazioni dei miei lavori, che non si restringono solo alle analisi sui cognomi, ma anche sui toponimi e su tutta la lingua sarda in genere, partendo dai documenti medioevali, ma se un Editore mi proporrà la pubblicazione, a sue spese s’intende, darò ben volentieri il mio consenso, tenendo conto inoltre che per legge mi spetterebbe una seppur piccola percentuale sulle eventuali vendite del libro.

Accetto il rimprovero, anzi ringrazio vivamente se l’osservazione è rimpiazzata da documentazione appropriata !

L’ho già detto, per richiesta del Direttore di una rivista del Medio Campidano, nella quale collaboravo, ho iniziato l’analisi dei cognomi più diffusi in Sardegna: un’analisi per lo più approssimativa, per non dire superficiale. Analizzando i testi antichi mi è venuta la curiosità, che poi è diventata vera e propria passione per una ricerca approfondita .

No! Non è assolutamente completa. Questo Sito è un libro aperto appena abbozzato, che aspetta di essere non dico completato, perché è impossibile, ma arricchito sempre più di giorno in giorno, con l’aiuto dei Visitatori e con la speranza che tra questi ci siano anche i luminari viventi della lingua e della storia della Sardegna, dei quali accoglierò ben volentieri le correzioni, i suggerimenti, le proposte, le idee, i consigli, etc. anzi verrà chiesta la loro collaborazione diretta .

Sarebbe potuta essere una grande Lingua, alla Pari del Francese, dello Spagnolo, del Rumeno etc. ma non ha avuto un grande sviluppo a livello letterario, cioè non ha a suo vantaggio una vera e propria Lettaratura come le lingue suddette. Non parliamo poi dell’Italiano che è la Lingua più bella, più completa nella sua complessità, più ricca dal punto di vista letterario, più perfetta del mondo”! La Lingua Sarda permane quasi come la “bozza” di una vera e propria “Lingua Romanza”. Evidentemente i Sardi hanno sempre parlato tanto, ma scritto ben poco !

E’ troppo tardi! Con la globalizzazione si va cercando una Lingua Comune per l’intero globo. Si va generalizzando tutto, inesorabilmente, senza pietà. Ora parlo con un inglese, fra pochi istanti con un cinese, subito dopo con un neo zelandese o con un monaco tibetano o con un arabo. È questo il futuro degli abitanti del Globo ed io, come altri, provo spavento misto a meraviglia, davanti a questo, ma non mi sento di essere contrario. È questo il futuro dell’Umanità. Il singolo scompare nel gobale, nel quale però ha la facoltà di contare, di essere, di rivivere, di valere e della sua esistenza e del suo valore il giudice è il mondo intero, col quale può comunicare liberamente, esprimere i propri pensieri e le proprie idee e sentire quelle degli altri, in qualsiasi parte del globo si trovino, direttamente e senza intermediari !