ZZDICIUS/L
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- Pubblicato Giovedì, 16 Marzo 2017 19:17
- Scritto da Giuseppe
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DICIUS/L
Landiri a famini parrit castanja: quando la fame si fa sentire, le ghiande paiono castagne. Per indicare la fame si usano tante espressioni, tra cui: famini a conca de genugu: fame a testa di ginocchio; famini che il fillus de Conca ‘e Peddi, chi s’ianta pappau su corpettu de su babbu: fame come i figli di Conca ‘e Peddi, i quali mangiarono il corpetto del loro padre. Etc.
Linna segàda de Luna bona: legna tagliata con la Luna favorevole. Si aggiunge: genti sentzèra: gente di giudizio. Non che c’entri tanto la Luna col carattere delle persone, ma quando si incontra una persona di giudizio solitamente si aggiunge: linna segàda de Luna bona. Quanto poi effettivamente interferisca il nostro satellite sul carattere della gente è tutto da verificare.
Lassai cument’’e marraconis sentza de casu: lasciare come maccheroni senza formaggio. Quando una cosa va a pennello si dice: “Come il cacio sui maccheroni”. Al contrario invece: “ Come maccheroni senza formaggio”.
Lassai su mesedu po s’aresti: lasciare il mansueto per il selvatico. Si adatta a diverse situazioni umane. Indica chi lascia una cosa facile per una difficile; chi preferisce vivere in campagna piuttosto che in città; chi una vita avventurosa ad una tranquilla; chi allevare in casa una tigre più che un sambernardo; etc.
Liàga noba allebiat sa beccia: ferita nuova allevia la vecchia. Ma non sempre è così, perché spesso una nuova ferita aumenta ancor di più il dolore.